Quando ho iniziato a differenziare i rifiuti, in primis carta e plastica, ho incominciato a notare sulle confezioni diversi simboli di cui non mi ero mai troppo curata. Frecce, triangoli, sigle, numeri, non riuscivo a capire cosa significassero e così un giorno, pc alla mano, mi sono messa alla ricerca dei simboli più comuni.
Le tre frecce del riciclaggio
Il simbolo del riciclaggio per eccellenza, composto da tre frecce disposte triangolarmente dai colori verde o nero, prende il nome di anello di Möbius (Moebius), in onore della omonima scoperta del matematico e astronomo tedesco August Ferdinand Moebius. In realtà chi lo disegnò fu Gary Anderson, nel 1971, in occasione della partecipazione ad un concorso organizzato dalla Container Corporation of America, società produttrice di carta, che era in cerca di un logo in grado di sensibilizzare e promuovere il riciclo dei propri prodotti (per ulteriori approfondimenti sulla storia vi rimando all’articolo scritto da Architettura Ecosostenbile). Questo simbolo indica che il prodotto, il suo imballaggio od entrambi, sono riciclabili o ottenuti da materiale riciclato. Se, inoltre, all’interno del triangolo vi è inserito un numero, questo corrisponde ad un codice di riciclaggio indicante proprio il materiale usato per realizzare il prodotto.
Esagono e Triangolo
Altri due simboli comuni per la raccolta differenziata sono l’esagono e il triangolo. Entrambi indicano la natura del materiale di cui è fatto l’oggetto riciclabile: in particolare l’esagono è un simbolo che possiamo ritrovare sugli imballaggi o contenitori dei prodotti liquidi, mentre il triangolo solitamente viene accostato al “simbolo della plastica”, anche se in realtà non è altro che una diversa versione dell’anello di Möbius .
Anche all’interno di questi, come per il precedente simbolo, possiamo trovare codici di riciclaggio: ad esempio dal numero 01 a 06, il bene è costituito da plastica (il numero 07 indica tutte le plastiche che non possono essere riciclate), dal numero 20 al 39 per denotare che il bene è composto da carta, dal numero 40 a 49 se l’oggetto è di metallo…e così via per tutti i materiali.
Usualmente, sia sotto o all’interno dell’esagono e del triangolo, troviamo anche delle sigle utili a capire la tipologia dei differenti materiali utilizzati.
Riferendoci alle due immagini inserite: nel primo triangolo, trovando al suo interno il numero 22, capiamo che il materiale adoperato per la composizione del prodotto è la carta, mentre la sigla PAP , rivela che la tipologia di carta utilizzata è quella per le confezione delle patatine nei fast food, carta di giornale, sacchetti di carta. La seconda immagine, invece, raffigura un triangolo con il numero 01, dunque plastica, specificando che il tipo di plastica usata è PET.
In merito alle diverse sigle, non vi preoccupate, scriverò un ulteriore articolo di approfondimento!
Appiattire dopo l’uso
Altro simbolo da conoscere è quello dell'”Appiattire dopo l’uso“, simbolo rappresentato da una mano che comprime l’oggetto e che sta ad indicare esattemente la sua dicitura ossia: appiattire dopo l’uso! Spesso viene sottovalutato, ma l’importanza del comprire l’oggetto deriva dal fatto che alcuni prodotti, come ad esempio il cartone tetrapak, non possono essere cestinati così come sono per via del loro volume e dell’impatto ambientale. Questa icona ci spiega, dunque, qual è il modo migliore per poter cestinare determinati rifiuti.
Il logo RAEE
Questo simbolo, RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), rappresentato da un bidone sbarrato, indica che il prodotto non può essere smaltito come i normali rifiuti nell’indifferenziata ma deve essere portato in apposite strutture di raccolta per il suo recupero e riciclaggio. La marcatura RAEE figura sulla maggior parte delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato dell’UE. Infatti, tranne che per alcune eccezioni, tali apparecchiature devono riportare questo marchio direttamente sul prodotto, e solo se le dimensioni di questo sono ridotte viene replicato sull’imballaggio, sulle istruzioni o sul foglio di garanzia.
Tidy Man
L’omino che getta i rifiuti, detto “Tidy Man”, è un altro importante segno della differenziata. Spesso viene scambiato come indicatore di rifiuti indifferenziati in quanto non fornisce alcuna informazione circa la riciclabilità del prodotto. In realtà questo simbolo nasce al fine di invitare a non disperdere nell’ambiente i prodotti una volta utilizzati, e di gettarli, dunque, negli appositi bidoni. Il simbolo può anche essere accompagnato o sostituito dalla scritta “Non disperdere nell’ambiente”.